Gli effetti nefasti dell’emergenza legata al Coronavirus si fanno sentire su molti versanti della vita quotidiana: oltre al triste conteggio delle vittime e dei contagiati, è di stretta attualità anche la conseguente emergenza economica.
Infatti, il contraccolpo che si è verificato all’interno del tessuto aziendale e, quindi, del mondo del lavoro è di estrema rilevanza e non può che destare una profonda preoccupazione a tutti i livelli.
In ambito economico, tra i pochi, ma significativi, aspetti positivi, emerge comunque la capacità di reazione messa gradualmente in campo dagli operatori economici: in particolare, ciò riguarda l’adozione e l’implementazione di solutions legate allo Smart Working o, in altri termini, al lavoro da remoto.
I dati sono particolarmente significativi: un recente report di InfoJobs, piattaforma italiana per la ricerca di lavoro on line, evidenzia che il 72% delle aziende ha attivato lo Smart Working (impattando 1 lavoratore su 7) e ciò ha rappresentato la prima volta per il 56% delle aziende e per il 79% dei lavoratori.
Inoltre, per quanto attiene al futuro dello Smart Working, il 71% dei lavoratori interpellati ha dichiarato che...
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