Green Food Week, il cibo amico del pianeta, l'iniziativa che ha coinvolto i comuni della provincia di Monza e Brianza dal 13 al 17 febbraio, con l'impegno di offrire un pasto a basso impatto ambientale nelle mense scolastiche. Lo scopo è stato quello di consumare cibo sostenibile per renderci più consapevoli e responsabili del peso che l'alimentazione ha sul pianeta.
Durante la settimana si sono alternate variazioni di pietanze al fine di ridurre la Carbon Footprint (lettaralmente impronta di carbonio), ovvero il parametro che permette di determinare gli impatti ambientali che influiscono sul Climate Change, legata al cibo consumato in quei giorni.
Primi Piatti a base di cereali con sugo di verdura, seconde portate ricche di legumi del territorio e biologici, accompagnati da verdura fresca di stagione, locale e biologica, si sono segguiti durante la settimana.
L'iniziativa ha suscitato grande entusiasmo tra i piccoli commensali delle mense scolastiche, genitori e docenti che si sono dimostrati disponibili e volenterosi di dare il loro contributo affinchè la settimana fosse di gran successo. Tutto questo per merito anche della singergia tra Food Insider, Dussmann Service e il comune che hanno collaborato insieme ai fini di organizzare i pasti della settimana al meglio.
Infine, il sito di Food Insider, per tutta la durata della Green Food Week, è rimasto constantemente aggiornato con il totale di pasti sostenibili serviti e il numero di strutture che hanno aderito al progetto tra Comuni, Università e Aziende.
Al termine dei 7 giorni si contano più di 45670 pranzi serviti.
È noto che il consumo e la produzione di cibo contribuiscono in modo sostanziale al surriscaldamento globale, dando origine ad enormi quantità di gas serra. Proprio questi sono tra i più importanti fattori che impattano sul cambiamento climatico, sulla perdita di biodiversità, sull'uso delle risorse idriche, sulla compromissione dei cicli nutrienti e sui cambiamenti dell'uso del suolo. Si stima che la produzione di cibo sia responsabile di un terzo di tutte le emissioni antropogeniche di gas serra e il settore zootecnico da solo del 15%, sfruttando quasi l'80% delle terre agricole del pianeta (dati IPCC e FAO).
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